Passata la sbornia europea, torna il campionato, e non c’è, come al solito, il tempo di preparare la partita al meglio: neanche 72 ore e di nuovo in campo. Nell’Olimpico freddo e deserto la Lazio affronterà il Verona. Un impegno alla portata dei biancocelesti, che presenta, però, molte insidie.
La classifica parla chiaro: il Verona segue la Lazio a un punto, ha la miglior difesa del campionato e ha già vinto nettamente a Bergamo, imponendo il pareggio al Milan, alla Juventus e alla Roma, nella gara poi vinta a tavolino per 3-0. I veneti non hanno minimamente risentito delle cessioni eccellenti, hanno salutato Kumbulla, Amrabat, Rahmani, Pessina e Verre e hanno tranquillamente continuato a macinare risultati. Juric sta facendo un gran lavoro.
Inzaghi, insomma, avrà le sue belle difficoltà. La squadra deve recuperare energie fisiche e nervose dopo il tour de force europeo. Gioca ogni tre giorni da settembre e ha superato gli scogli del Covid, che ha falcidiato la rosa. Rispetto alla gara col Bruges dovrebbero tornare Radu e Fares, 4 anni a Verona, che è l’ex di turno (per il Verona c’è Faraoni, cresciuto nella Lazio). L’algerino cercherà di mettersi in mostra dopo un inizio di stagione con qualche difficoltà d’inserimento. Assente Patric, Luis Alberto dovrebbe partire dalla panchina e lasciare il posto ad Akpa Akpro (o, perché no, al talentuoso Pereira). Davanti, affaticati Immobile e Correa, toccherà a Caicedo affiancare Ciro dall’inizio, stante l’indisponibilità di Muriqi.
Occhio alla rivelazione Zaccagni, al portiere Silvestri, a Faraoni, a Barak: buone individualità desiderose di mettersi in mostra. Il Verona ha perso in trasferta soltanto a Parma, alla terza giornata. E’ in serie positiva esterna da tre turni (Juventus, Milan e Atalanta…) e ha impegnato severamente il Sassuolo-rivelazione, uscendo battuto in casa per 2-0 dopo aver colpito 4 pali. Una squadra che segna poco e subisce meno. Per la Lazio un impegno duro, che dirà qualcosa in più sulla possibilità di conciliare il cammino di coppa con un campionato incerto e pieno di insidie.
Arbitrerà Abisso, con Mazzoleni al VAR.