Titoli di coda, anzi, no. Ci pensa Ciro

La Lazio non ci crede più, ma l’aritmetica ancora non la esclude dalla zona Champions, grazie al gol che Immobile segna allo scadere di una partita brutta e inconcludente.
Vittoria che serve ad allungare la striscia positiva in casa e a consolidare il sesto posto. Magra consolazione, ma l’atteggiamento in campo della squadra sembra dimostrare quanto poco si creda nel filotto di vittorie che potrebbe voler dire rimonta.

In realtà il campo ha detto: stagione finita, al massimo pensiamo al derby. La vittoria è arrivata grazie a qualche parata provvidenziale di Strakosha, con l’aiuto dei pali della porta: due per il Parma, contro una traversa di Luis Alberto nel primo tempo. La Lazio ha sbattuto contro il muro predisposto da D’Aversa, incapace di variare il tema tattico che prevedeva un flipper di passaggi per sfondare al centro. Nessuna situazione pericolosa creata, pochi cross fin quando è stato in campo Muriqi, combattivo ma non all’altezza della situazione.

L’ennesima prestazione disastrosa di Fares riduce le alternative possibili. La noia ci divora, mentre Inzaghi si sbraccia inutilmente, ma non trova il modo di riattivare i suoi.
Fin quando Immobile non trova, sul filo del 95′, la zampata del campione. 150 gol, anche se questo servirà a poco. Ora il derby, per chiudere degnamente una stagione che lascia qualche rimpianto. Non troppi, perché l’involuzione della squadra è palese, e anche stasera se ne capiscono i motivi, vista la prestazione di qualche “rinforzo” non all’altezza del compito.