Doveva essere una partita da giocare con la massima concentrazione, cercando di non commettere errori: la Lazio ha confezionato in proprio tre dei quattro gol del Bayern e rimedia una sonora lezione che la ridimensiona, inadatta al confronto con un avversario di levatura assoluta.
Difficile capire se si sia trattato di un approccio sbagliato, dell’emozione per un confronto così importante, della pressione insostenibile dell’avversario o che, ma è evidente che i biancocelesti hanno subito in ogni reparto, soprattutto nel primo tempo.
Non hanno saputo misurarsi col proverbiale pressing alto dei bavaresi, per evidenti limiti tecnici dei difensori, ma hanno faticato anche quando sono riusciti, bene o male, a superare la prima resistenza tedesca, non riuscendo a costruire gioco, facendosi trovare spesso in fuori gioco, concludendo in modo poco convinto quando si è presentata l’occasione.
Il Bayern ha sfruttato gli errori della Lazio, facendo in modo di provocarli. La Lazio ci ha messo, però, del suo, e rimane il rimpianto, oltre che per il rigore non concesso per un fallo di Boateng su Milinkovic, sullo 0-1, anche per non aver giocato con il giusto piglio la partita. Gettare la croce sui singoli, Musacchio e Patric su tutti, non basta.
La discreta prestazione nella ripresa mitiga solo in parte la sconfitta, che è una bocciatura solenne, non riparabile al ritorno, per le proporzioni. S’imporrà, però, una prestazione d’orgoglio. Doveva essere una serata di festa e un’occasione di crescita: da festeggiare c’è poco, si potrà imparare dai grossolani errori fatti, se non altro cercando di non ripeterli a Monaco.
Una sconfitta che va dimenticata in fretta, per ripartire di corsa in campionato. Perché per tornare sul palcoscenico della Champions, l’anno prossimo, ci vorrà un’impresa, nella speranza di mostrarsi all’altezza della competizione. Positivi, comunque, Marusic, Lazzari, Correa (bel gol), qualcosa di Milinkovic e di Luis Alberto, poco Immobile, Acerbi affannato, Leiva in chiara difficoltà, Hoedt, Patric e Musacchio non all’altezza dell’impegno, l’argentino forse non ancora in condizione, mentre Lulic comincia a entrare in forma. Bene Reina, anche lui però con molti errori in disimpegno, entrato bene anche Escalante.
Passare oltre.
Lazio-Bayern 1-4 (0-3)
LAZIO (3-5-2): Reina; Patric (53′ Hoedt), Acerbi, Musacchio (30′ Lulic); Lazzari, Milinkovic-Savic (81′ Cataldi), Leiva (53′ Escalante), Luis Alberto (81′ Akpa Akpro), Marusic; Correa, Immobile. A disposizione: Alia, Caicedo, Fares, Muriqi, Parolo, Pereira, Strakosha. Allenatore: Inzaghi.
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Süle, Boateng, Alaba, Davies; Kimmich, Goretzka (63′ Martinez); Sané (89′ Sarr), Musiala (89′ Choupo-Moting), Coman (75′ Hernandez); Lewandowski. A disposizione: Hoffmann, Roca. Allenatore: Flick.
ARBITRO: Grinfeld (Israele)
MARCATORI: 9′ Lewandowski (B), 24′ Musiala (B), 42′ Sané (B), 47′ aut. Acerbi (B), 48′ Correa (L)
NOTE: Ammoniti Luis Alberto, Leiva, Correa, Marusic, Escalante (L); Kimmich, Coman (B)