Napoli-Lazio, tra il terzo e il quarto minuto: Milinkovic-Savic rinvia la palla anticipando Manolas su azione di calcio d’angolo, alzando molto il piede, mentre il greco tentava di colpire la palla abbassando il capo. Sergej colpisce palla, poi finisce, forse, a contatto con il difensore. Si ribalta il fronte e Lazzari viene bloccato fallosamente da Hysay mentre si accinge ad affrontare, solo, Meret. L’arbitro non fischia niente, poi ascolta le comunicazioni del Var. Si pensa voglia decidere sul fallo subito da Lazzari. Ma va a vedere il filmato che poi vedono tutti, il fotogramma è questo.
Chiaro come il sole. Ma Di Bello assegna il rigore al Napoli, ammonendo Milinkovic-Savic, il che azzera il rigore nettissimo a favore della Lazio, con l’espulsione dovuta alla chiara occasione da gol. Dal vantaggio numerico e nel risultato possibile allo svantaggio e all’ammonizione subita. Da lì comincia una partita che la Lazio gioca con volontà, non sorretta dalla fortuna: il Napoli fa un eurogol a ogni tiro, la Lazio coglie un palo con Correa e non trova modo di concretizzare una certa supremazia di gioco, fino al terzo gol subito. Poi si abbatte. Ha un sussulto sullo 0-4, segna un bel gol con Ciro, accorcia ancora con Milinkovic-Savic su punizione, ma becca l’ultima botta da Osimhen e finisce 5-2.
Un risultato che non ammette repliche, magari bugiardo nelle proporzioni. Ma è il risultato della seconda partita della serata: la prima, che Di Bello ha cancellato, forse sarebbe finita molto diversamente.