Una buona Lazio si congeda dalla Champions League con una sconfitta di misura in casa del Bayern campione del mondo e detentore della Coppa. Una partita giocata con puntiglio, per dimostrare che la disavventura dell’andata non rendeva giustizia al valore della squadra. Il Bayern ha alternato momenti di forte intensità con qualche pausa, la Lazio si è proposta in attacco soprattutto all’inizio, con buone trame, cercando una circolazione di palla rapida per non incappare nel feroce pressing avversario. I bavaresi, in vantaggio al 33′ su rigore realizzato da Lewandowski e concesso dall’arbitro per un fallo abbastanza veniale di Muriqi su Goretzka, una trattenuta che si vede spesso in azioni da corner, hanno accelerato nel finale del primo tempo e hanno esercitato una maggiore pressione nella ripresa, man mano che la Lazio perdeva brillantezza. Raggiunto il raddoppio con Choupo-Mouting, in una delle rare occasioni concesse da una difesa laziale più attenta del solito, i tedeschi hanno subito il ritorno della Lazio, che ha trovato il gol con un bel colpo di testa di Parolo su prezioso cross, su punizione, di Pereira. Qualche buona occasione non sfruttata da Correa, Milinkovic, Acerbi, qualche buona parata di Reina, un ottimo Marusic a fare la guardia su Lewandowski e una prestazione confortante, con la soddisfazione del gol per il solito, impagabile Parolo. Si lascia la massima manifestazione Europea dopo una buona prestazione sul campo della squadra più forte. Nel bilancio della Lazio una qualificazione bellissima, ottenuta in condizioni di assoluta emergenza, e un sorteggio proibitivo che ha impedito ai biancocelesti di nutrire speranze di andare oltre gli ottavi, offrendo, comunque, un contributo più che dignitoso allo spettacolo. Una squadra degna del massimo palcoscenico, che ora deve fare il massimo per rimanere nell’Europa che conta.